Nell’anno 1436 la chiesa di Santa Maria, pieve di Fiemme, venne sconsacrata in seguito ad un triste episodio. In quell’anno un prete scomunicato che aveva occupato abusivamente la chiesa amministrava i sacramenti senza l’autorizzazione del vescovo. Poi capitò che in un diverbio con il cappellano del vicepievano percosse quest’ultimo fino a far uscire del sangue, il che provocò l’immediata sconsacrazione della chiesa.
Il fatto, di per sé preoccupante, si instaura però in un contesto storico di evidente difficoltà sociale e della Chiesa, conseguenza di uno scisma avvenuto durante il Concilio di Basilea. Il documento di questo mese tratta brevemente del contesto storico di quel periodo e dà uno spaccato della situazione attraverso le testimonianze relative alla temporanea sconsacrazione della nostra pieve.